Abbiamo completato da pochi mesi il sagrato della chiesa di Santa Cristina a Cesena. È una piccola striscia di sassi che ruba i metri all’asfalto del marciapiede. Cosicché al piede del passante questo d’improvviso si interrompe e comincia una scabra pavimentazione in ciotoli di fiume posti a coltello. Il passo si fa d’un tratto difficoltoso, il rilievo pronunciato dei sassi deforma la suola della scarpa. Il passante che cammina distratto, è di colpo interdetto, lo sguardo prima altrove cade ora sulle scarpe, bada a dove mette i piedi, s’accorge di calpestare un suolo diverso. È il sagrato, è spazio sacratus, consacrato. E’ suolo sacro.