Torno dal CERSAIE di Bologna che è poi la fiera della ceramica.
Con incredulo sconcerto ho osservato la spietata competizione tra grandi e piccole aziende del settore, nel produrre gres porcellanati a imitazione di TUTTI gli altri materiali. Ho visto ceramica che imita doghe di legno di ogni essenza, ceramica che imita marmi e pietre, ceramica che imita lastre di ferro arrugginito, ceramica che imita mattoni antichi fatti a mano, ceramica che imita persino il cemento appena gettato nei casseri di legno.
Il mio sconcerto si trasforma in stupore nel constatare quanto questi produttori sono diventati bravi a imitare i nodi del legno, le vene del marmo o l’ossidazione del ferro e tutto il resto. Così bravi da ingannare anche l’occhio più addestrato. E la loro bravura è dovuta al fatto che il mercato chiede a gran voce questi materiali. Insomma la gente desidera il finto legno, anela il finto marmo, brama il finto mattone. E li compra.
La mia tesi è che questo è un mercato dell’illusione.
Illusione di eternità: le persone scelgono questi materiali perché sono uguali a quelli “veri” ma non hanno le stesse problematiche. Un parquet di legno si usura, si muove, cambia persino colore col tempo. Un parquet in ceramica finto legno è eternamente uguale a se stesso, cristallizzato in un eterno presente immutabile, un materiale senza memoria. Allora mentre noi nella nostra casa viviamo, ci ammaliamo, invecchiamo, il nostro bel pavimento finto legno ci guarda imperturbabile nella sua eterna naturale artificiosità, regalandoci una bolla illusoria di vita eterna.
Illusione di verità: un pavimento di finto legno oggi è difficile da distinguere alla vista da un pavimento in legno vero. Tuttavia l’inganno dell’occhio per quanto raffinato copre soltanto uno dei cinque sensi che usiamo per esplorare lo spazio. Al tatto un parquet di ceramica rivela istantaneamente la sua ipocrisia. Una mano disattenta subito si ritira per la sorpresa quando tocca un freddo parquet di ceramica. Anche il tatto però può ancora essere ingannato, per esempio da un pavimento di gres in finta pietra. Però poi c’è l’olfatto: e il profumo di bosco che ha una doga di legno o l’odore minerale che ha un pietra generata dalla madre terra, non possono essere replicate.
Illusione di bellezza. Che è l’illusione delle illusioni. Intimamente collegata alle due illusioni precedenti. Ossia: se bellezza è caducità e bisogno di cura, un materiale eternamente uguale a se stesso tradisce nell’essenza questa condizione. Se bellezza è verità e autenticità, un materiale che inganna la sua natura imitando altro da sé non può che rivelare un bel nulla a chi lo vive.
Ci mettiamo in casa finti pavimenti di legno, false pareti di pietra, fasulli muri di mattoni antichi, che nel loro semantico nulla ci parlano un silenzio vuoto che flagella l’epopea del vivere quotidiano. Però non si rovinano e non hanno bisogno di manutenzione….
Infatti alla fine penso che per quante persone io possa convincere a scegliere un legno vero piuttosto che un legno finto, credo che in fondo in fondo il mondo si dividerà sempre in due grandi inconciliabili categorie: ci sarà sempre chi raccoglierà fiori di campo e chi invece comprerà fiori di plastica.