Progettisti: Paolo Ceredi, Marco Ceredi
Cronologia: 2012-2017
Rarissimo intervento di demolizione e nuova costruzione in centro storico a Cesena. Il tessuto urbano è caratterizzato dalla presenza monumentale della chiesa di Sant'Agostino e del vasto complesso conventuale annesso, che si sviluppa attorno a tre chiostri. Nel bordo del chiostro più ampio si trova l'area di intervento, occupata da un piccolo fabbricato costruito in discontinuità con l'impianto conventuale.
Il progetto prevede la realizzazione di un volume che costituisca un elemento di cucitura di un tessuto urbano sconnesso cosi come programmato nelle previsioni di piano. Tuttavia nel rispetto di forme e materiali della tradizione costruttiva locale non si rinuncia a distinguere il nuovo organismo edilizio sulla base di esigenze formali e funzionali contemporanee.
Viene demolito il piccolo corpo esistente e si costruisce un nuovo volume di dimensione e forma simili all'edificio adiacente esistente, creando una cortina muraria continua su via mura S. Agostino a chiusura della corte. Al fine di garantire un intervento unitario, vengono adottate le altezze di gronda e di colmo del fabbricato esistente nonché la medesima tipologia di copertura a due falde.
Se da un punto di vista volumetrico vengono perseguite continuità e unitarietà, da un punto di vista materico-compositivo il progetto propone un criterio di distinguibilità tra preesistenze e nuovo intervento. L'edificio esistente risanato negli anni 80, presenta una superficie muraria finita a intonaco tinteggiato del tutto estraneo con il linguaggio architettonico del complesso conventuale. Il nuovo intervento introduce in materia e composizione diversi elementi di distinguibilità rispetto all'edificio adiacente sopra descritto. La finitura delle superfici esterne è in muratura di laterizio faccia a vista. Tale finitura discostandosi dall'intonaco dell'edifico adiacente, tuttavia si armonizza alle murature faccia a vista dell'intero complesso conventuale. In quest'ottica reinterpretando le paraste che decorano i prospetti sulla corte interna di chiesa e convento, l'involucro del nuovo fabbricato è arricchito di modanature a trama irregolare che ne valorizzano la composizione. A livello compositivo la regolarità formale dei prospetti dell'edificio adiacente viene ripresa e adattata alle esigenze funzionali della nuova fabbrica, dando vita a prospetti scanditi da un ritmo “inedito” e compatibile con le destinazioni d'uso degli ambienti interni. La sala riunioni posta al piano primo ha internamente una sequenza di finestre simmetriche allineate sui due lati. L'ingresso al fabbricato è rientrato rispetto al fronte strada creando un piccolo vestibolo sguinciato al fine di evitare un pericoloso affaccio diretto sulla via. Il vano scale è illuminato con bucature quadrate sguinciate verso l'esterno che si aprono sul prospetto della corte. Le finestre del piano terra sono posizionate su entrambi i fronti compatibilmente con le esigenze di illuminazione e areazione minime degli ambienti abitativi interni, mantenendo comunque un dialogo con le aperture superiori.