Ristrutturazione edilizia di fabbricato sito a Cesena. Il fabbricato è collocato a ridosso della “spalla” sinistra del Ponte Vecchio percorrendo il ponte in uscita dalla città. Proprio per la sua posizione esso è in forte relazione spaziale con il ponte e ne costituisce uno degli elementi di contesto influenzando la percezione prospettica, le condizioni ambientali, nonché il decoro del monumento.
L’unità edilizia presenta un impianto tipologico riconducibile al fabbricato isolato tipico dell'edilizia del dopoguerra e dunque estraneo alle stratificazioni del tessuto della città storica. Emerge dall’intorno come un volume compatto, severo e sostanzialmente scatolare. Un frontone ad attico di quasi 170 cm corona l'edificio occultando alla vista la copertura a padiglione e facendolo apparire più alto rispetto alla reale imposta delle falde.
I prospetti, nelle fasce di piano rialzato e di piano primo, sono piuttosto ordinati e scanditi da una serie di bucature quadrate, ora finestre ora nicchie cieche. Al piano terra il rigore si perde con una serie di finestre e porte finestre di forma piuttosto eterogenea. Sul prospetto verso via Roversano si evidenzia una stratificazione incongrua di superfetazioni posticce, generate dalla chiusura a veranda dell’ingresso all’unità di piano primo e del vano al piano sottostante.
Il progetto ha come primo obiettivo funzionale la risoluzione delle criticità abitative del piano seminterrato che viene ridefinito con una nuova quota di imposta del solaio di pavimento posto al livello della corte interna. L’altezza interna di 270 cm viene garantita con la demolizione dei solai di piano superiori e la loro ridistribuzione all’interno della volumetria interna. La copertura a padiglione viene mantenuta in forma e quota di imposta. Il vano scale viene ridisegnato e ottimizzato per la nuova distribuzione interna ai piani. La sua localizzazione rispetta quella originale.
Il cambio di quota dei solai impone una nuova definizione delle bucature sui prospetti, rivisitate in morfologia e posizione. Dalla forma quadrata delle finestre attuali si passa ad una forma decisamente allungata che trasforma le finestre in porte finestre. Vengono proposte tipologie di infisso dimensionate in funzione dell’ambiente interno che devono illuminare: bagni, camere e cucina/soggiorno. Nel prospetto su via Roversano viene reinterpretato il tema delle superfetazioni passate, segnalando cromaticamente il volume costituito dai vecchi terrazzi verandati e riordinandolo con linee pulite e distinguibili rispetto all’impianto originale. Sulla facciata inoltre si aprono ampie vetrate che guardano i lacerti della rocca duecentesca posta nella collina di fronte.
Il nuovo abaco degli infissi genera una inedita percezione dei prospetti. Le porte finestre sono allineate a tutti i piani e generano “striature” verticali che da marciapiede a cornicione scandiscono, in un ritmo diversificato, la successione dei prospetti. L’imponenza scatolare del volume originale viene attenuata con la demolizione del frontone sommitale e la creazione di un cornicione a mensola semplice che enfatizza la spigolosità poligonale del sedime di impianto. Il volume del fabbricato viene poi liberato e ridefinito attraverso la demolizione del garage all’incrocio tra via Roversano e via Magnani e del manufatto destinato a ripostiglio all’angolo interno del lotto (imposte comunque dal piano regolatore). Viene infine demolita la scala esterna che conduceva al piano rialzato e alla copertura del garage.
Da un punto di vista materico, il fabbricato in primis si vuole armonizzare alle cromie del vicino Ponte Vecchio. Il volume principale è finito a intonaco bianco a richiamare la pietra calcarea di alcuni inserti del ponte. Cornicione, blocco dei terrazzi e cornice della porta di ingresso sono evidenziati con finitura color rosso mattone a richiamare il laterizio della struttura del ponte. Colore caratterizzante e in voluto distacco con le cromie del monumento storico è il grigio brillante delle striature verticali che marcano gli infissi: oscuranti avvolgibili (come i sistemi originali), serramenti e elementi marcapiano sono coordinati in un'unica tonalità di grigio al fine di costituirne una percezione a fascia senza soluzione di continuità. Balaustre in vetro chiaro alle porte finestre e nei terrazzi, alleggeriscono la percezione finale dei prospetti, creando riflessi in dialogo con l’intorno.